Dopo la pausa estiva facciamo il punto della situazione: quali potrebbero essere i concorsi per il prossimo anno?
Concorso Agenzia delle Entrate
Cominciamo con l’Agenzia delle Entrate.
Il Consiglio di Stato ha, in sede cautelare, confermato le ordinanze emesse dal TAR; quindi, salvo eventuali capovolgimenti nella fase di merito prevista per ottobre – novembre, i circa 150 ricorrenti potranno cominciare il tirocinio a settembre. Ciò implica che, in base alla legge D’Alia, l’Agenzia delle Entrate non potrà bandire il nuovo concorso per funzionari fino ad almeno metà del 2017.
Non è una bellissima notizia, però …
Cade il blocco delle assunzioni per le pubbliche amministrazioni
Però è un po’ addolcita dal fatto che la procedura di mobilità dei dipendenti provinciali e della Croce Rossa volge al termine. Gli ultimi rimasti, circa 3000, avrebbero dovuto esprimere una preferenza entro questa estate prima di essere assegnati di ufficio ad una sede. La situazione dovrebbe definitivamente essere archiviata e sbloccarsi per ottobre 2016. Dopodiché (quindi con la legge finanziaria del 2017) il blocco delle assunzioni dovrebbe venir meno e diversi enti pubblici potranno “riattivare” la macchina concorsuale.
Non è, infatti, un caso se, proprio durante questa estate è circolata la notizia dell’assunzione di un migliaio di nuovi cancellieri, anche se il concorso non è imminente perché il ministero dovrà prima procedere con la mobilità.
Concorso INPS ed Enti Locali
Per quanto riguarda l’INPS, il presidente Tito Boeri ha annunciato l’assunzione di un migliaio di nuove risorse tra laureati in economia, giurisprudenza, informatica e statistica; per finire, diverse regioni ed enti locali dovrebbero bandire dei concorsi e una delle prime, se non proprio la prima, sarà la Sardegna.
E’ certo che nei prossimi concorsi sarà data maggiore importanza alle competenze informatiche e linguistiche: è un’esigenza ineludibile per consentire alla pubblica amministrazione di procedere con il processo di informatizzazione dei servizi pubblici e per far fronte all’internazionalizzazione e alla globalizzazione di molti aspetti della nostra esistenza.